Published On: Aprile 20, 20225,5 min read529 wordsViews: 1394Tags: , , ,
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Cosa ci fa un folto gruppo di Salesiani con tre suore d’azzurro vestite, seduti in cerchio davanti all’Arena di Verona a cantare a squarciagola sulle note di una chitarra lituana? La risposta è ovvia: stanno raccogliendo fondi per auto-finanziare la loro gita-pellegrinaggio! Avrebbero potuto esibirsi direttamente sullo stage dell’Arena, se il calendario degli spettacoli per quest’anno non fosse stato già al completo! La raccolta – d’altronde non premeditata – non ha dato grossi proventi, ma ha sparso tanta allegria! Insomma, ci siamo fatti riconoscere anche a Verona! E non solo lì: il viaggio è stato lungo e avventuroso… ma procediamo con ordine!

Il pullman parte martedì 19 aprile alle 6:30 del mattino – con o senza la consapevolezza dei passeggeri, per lo più sonnambuli – e raggiunge all’ora di pranzo il cuore della missione: non il cuore di una grande metropoli, ma il cuore di un grande santo, custodito in un piccolo monastero alle porte di una modesta cittadina. 1622-2022: ecco il codice per svelare il mistero! Il 400° anniversario della morte di San Francesco di Sales non poteva passare via come se niente fosse! Dovevamo portare davanti al patrono della Congregazione Salesiana le nostre intenzioni, la nostra vocazione, i giovani che la Provvidenza ci affida e tutte le persone con cui collaboriamo. E siamo andati dritti al suo cuore, preziosa reliquia conservata dalle Suore della Visitazione di Treviso.

Insieme al dovere, però, anche il piacere: la gioia della fraternità vissuta nelle due giornate trascorse insieme, la bellezza dell’arte e della storia riscoperti nelle varie tappe del nostro percorso (Treviso – Padova – Verona), il relax di una pausa pasquale dai ritmi intensi dello studio e dell’attività apostolica, la gratitudine per l’accoglienza ricevuta nelle varie comunità che abbiamo visitato (oltre alle Suore della Visitazione di Treviso, un grande grazie ai Salesiani di Monteortone, alla comunità del Don Bosco di Verona e alle Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni).

Abbiamo intervistato un campione “significativo” di partecipanti, che così hanno risposto:

La visita più affascinante? Indecisi tra lo splendore della Basilica del Santo a Padova e i tesori nascosti di S. Giustina, svelati a noi soli da una guida incontrata per caso… o Provvidenza!  Fermi restando il pathos dell’Arena di Verona e la spiritualità sublime della Basilica di San Zeno.

L’incontro più sorprendente? Mamma anatra con una nidiata di anatroccoli a spasso per il giardino delle Visitandine… presentava qualche strana somiglianza con scene delle nostre passeggiate in città.

Il momento più rilassante? Nessun dubbio: la nuotata serale tra le acque termali di Monteortone!

Personalità di spicco? La sapienza storica, ma anche aneddotica, di don Paolo Merlo, seconda solo a quella di Salomone.

Momenti formativi? La visita ai laboratori meccanici e multimediali delle OSDB di Sesto San Giovanni, con auto e moto Yamaha su cui i giovani studenti possono impratichirsi e la “green room” per registrare video futuristici!

Dunque, missione compiuta? Alle 22:30 ora italiana del 20 aprile 2022 il pullman rientra in base e i passeggeri scendono con un po’ di nostalgia, segno inequivocabile che il viaggio ha lasciato un segno nel loro cuore: lo ha reso un po’ più salesiano, legandolo più da vicino a quello di San Francesco di Sales!