«Le passeggiate sono mezzi efficacissimi per ottenere la disciplina, giovare alla moralità e alla sanità.» (Don Bosco)
Una bella passeggiata in stile salesiano è il modo migliore per iniziare l’anno e per familiarizzare tra noi studenti salesiani della Comunità della Crocetta, provenienti da 4 continenti e da differenti cammini formativi ed esperienze. Per questo nel primo mese di inizio anno accademico, insieme ai formatori, ai docenti e alle suore della comunità, ci siamo diretti verso Calliano Monferrato nel pomeriggio di mercoledì 23 ottobre (giorno per noi importante anche per il ricordo del dies Natalis del Venerabile don Giuseppe Quadrio). Da qui abbiamo iniziato il nostro tour per tre paesi che don Bosco nel corso della sua vita ha visitato con i giovani dell’oratorio proprio in occasione delle sue abituali passeggiate. Dopo la sosta alla chiesa del S.S. Nome di Maria, che il santo aveva più volte visitato, ci siamo incamminati verso Grana Monferrato, dove abbiamo fatto una sosta con merenda e visitato la chiesa di Maria Assunta. Da qui ci siamo diretti all’ultima tappa della nostra passeggiata, alla chiesa dei Santi Martino e Stefano presso Montemagno.
Qui don Bosco ha compiuto uno dei suoi tanti miracoli in vita nel 1864, per aiutare gli abitanti del luogo che erano afflitti da mesi da una forte carestia e siccità ed invocavano la pioggia senza ottenere niente. Proprio per la festa dell’Assunta, giorni nei quali il santo era venuto a predicare nella cittadina, aveva promesso ai cittadini la pioggia se tutti si fossero confessati e avessero ricevuto la comunione per la festa. E così, al termine della Solennità, durante il Magnificat dei vespri solenni in chiesa, scoppiò l’atteso temporale che portò l’acqua a tutto il paese e ai terreni circostanti. [Per la storia dettagliata del miracolo, clicca QUI]
Pregati i vespri nella chiesa del miracolo, tutti noi abbiamo raggiunto la comunità salesiana di Asti che ci ha ospitato per la cena e…per l’attesa castagnata, a ricordo del miracolo del nostro fondatore. Un normale pomeriggio, passato in semplicità, eppure importante. Come sosteneva spesso don Bosco, questi erano momenti preziosi per lui e per i ragazzi, occasioni per poter scambiare due parole con loro o affinchè i giovani si conoscessero meglio tra di loro. Non basta un pomeriggio per creare legami forti o per avvicinarsi a chi ancora ci è un po’ “sconosciuto in casa”, ma questi momenti ci ricordano decisamente come la nostra spiritualità si basi sui momenti ordinari del quotidiano, fatta di piccoli gesti, condivisioni e attenzioni che aiutano a stare bene fisicamente e mentalmente. Con un buon clima in famiglia si possono vivere più serenamente anche le fatiche più grandi e questa prima uscita sembra promettere proprio bene per questo anno comunitario.